Domenica 12 maggio 2024 – Una bella occasione di incontro!

Domenica 12 maggio 2024 – Una bella occasione di incontro!

Sono stati momenti indimenticabili di condivisione quelli vissuti dai partecipanti al pranzo di beneficenza organizzato da Neema per raccogliere fondi utili a portare avanti i progetti in Africa. Circondati da amici e familiari le preoccupazioni e lo stress quotidiano hanno lasciato il posto ad un’energia positiva, l’allegria si è diffusa come un’onda coinvolgendo tutti i partecipanti, l’atmosfera di gioia e spensieratezza e la magia della convivialità hanno fatto vivere un momento speciale che lascerà un’impronta indelebile nella memoria di tanti.

Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno partecipato all’evento!

Domenica 12 maggio 2024 – Una bella occasione di incontro!

Domenica 12 maggio 2024 – Pranzo di Beneficenza

Un giorno di divertimento e impegno con l’Associazione.

Siete pronti per un’avventura emozionante e coinvolgente? Allora preparatevi a trascorrere una giornata all’insegna del divertimento e dell’impegno con l’Associazione.

Approfondiremo gli aspetti più importanti dell’Associazione e parleremo dei progetti che vengono portati avanti.

Una passeggiata nella natura e nella storia!

Dopo pranzo potrete unirvi a noi per una passeggiata nel magico Parco di Sammezzano. Questo gioiello toscano offre un’esperienza unica per gli amanti della natura e della storia. Sarà un viaggio indimenticabile tra passato e presente, un’opportunità per scoprire la bellezza di questo patrimonio culturale.

Truccabimbi per tutte le età!

I truccatori sono pronti a rendere ogni viso unico e speciale, genitori e nonni possono partecipare e lasciare che la loro fantasia voli!

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Un progetto per il futuro

Un progetto per il futuro

Officina meccanica alla scuola di elettronica e informatica di Kirungu: un progetto per il futuro

I nostri partners nel progetto

La necessità di un’officina meccanica nella scuola

La necessità di un’officina meccanica nella scuola è una sfida che apre le porte al futuro. In un mondo in continua evoluzione, dove la tecnologia è protagonista, è fondamentale fornire agli studenti le competenze necessarie per affrontare le sfide del domani. L’integrazione tra elettronica, informatica e meccanica offre infinite possibilità di apprendimento, stimolando la creatività e l’ingegnosità dei giovani. Un’officina meccanica nella scuola diventa così uno spazio dove esplorare, sperimentare e mettere in pratica le conoscenze acquisite. È un luogo dove i ragazzi possono sviluppare abilità manuali, imparare a problem solving e lavorare in team. Questo progetto rappresenta una grande opportunità per i nostri studenti, un passo verso il futuro, verso un mondo in cui l’innovazione e la tecnologia sono alla portata di tutti.

I vantaggi dell’integrazione tra elettronica, informatica e meccanica

L’integrazione tra elettronica, informatica e meccanica offre numerosi vantaggi che possono aprire le porte a un futuro promettente. Questa sinergia tra le discipline permette di sviluppare soluzioni innovative e all’avanguardia. L’elettronica e l’informatica forniscono le competenze necessarie per creare sistemi intelligenti e interconnessi, mentre la meccanica offre la capacità di materializzare queste idee in dispositivi fisici funzionanti. L’integrazione di queste tre aree permette di realizzare progetti complessi, come ad esempio robot autonomi o veicoli a guida automatica. Inoltre, stimola la creatività e favorisce lo sviluppo di soluzioni multidisciplinari, aprendo così nuove opportunità per i giovani studenti che potranno contribuire attivamente all’innovazione tecnologica del futuro.

Realizzazione del progetto: Obiettivi e sfide

La realizzazione del progetto di Officina meccanica alla scuola di elettronica e informatica di Kirungu è stata una sfida ambiziosa ma entusiasmante. Gli obiettivi erano chiari: creare un ambiente di apprendimento completo, in cui i ragazzi possano sviluppare competenze tecniche e pratiche, lavorando con le proprie mani e imparando a risolvere problemi concreti. Ma c’è stato anche bisogno di affrontare alcune sfide: trovare il giusto budget, selezionare gli strumenti e le attrezzature più adatte, formare i docenti e gli studenti per l’utilizzo corretto degli strumenti. Tuttavia, grazie all’impegno di tutti gli attori coinvolti nel progetto, siamo riusciti a superare ogni difficoltà e a trasformare un sogno in realtà. Ora, la nostra Officina meccanica rappresenta un modello innovativo per l’istruzione tecnica in tutta la regione, offrendo opportunità concrete per il futuro dei nostri giovani.

Agosto 2024 – Sono iniziati i lavori

Sono appena iniziati i lavori per la costruzione dell’officina a Kirungu che andrà ad integrarsi nelle discipline già esistenti nella scuola.


Ti porto in Tanzania

Ti porto in Tanzania

Domenica 17 dicembre a San Giovanni Valdarno, ha avuto luogo l’incontro organizzato da Neema allo scopo raccogliere fondi a favore di progetti da realizzare in Tanzania.

Durante l’incontro sono state raccontate le storie che i volontari di Neema riportano dopo il loro viaggio in terra d’Africa, testimonianze di condivisione con persone e luoghi così lontani dalla nostra cultura dalle quali c’è tanto da imparare, testimonianze riportate anche attraverso immagini che portano in se volti ed emozioni che resteranno immortalate nei cuori di chi le ha vissute ma, siamo sicuri, anche nei cuori di chi osserva.

Grazie di cuore a tutti coloro che hanno partecipato.




Baba Erik: un uomo, un sacerdote, un amico

Baba Erik: un uomo, un sacerdote, un amico

Tanzania – Luglio 2000

Quel pomeriggio entrammo con il fuoristrada nel giardino della canonica della Parrocchia di Mkongo, dove il Vescovo di Songea ci aveva inviati. Appena entrati vedemmo un giovane uomo in piedi e con le mani in tasca; camicia rossa, pantaloni blu ci guardava perplesso ma sorridente. Era Padre Erik, sacerdote da appena quattro anni. Ci accolse con gentilezza e disponibilità come ha continuato a fare per tutti gli anni a venire sempre pronto ad ascoltarci con infinita pazienza per soddisfare ogni nostro bisogno.
Da quel giorno Padre Erik, o meglio, Baba Erik è diventato nel tempo, non solo un amico di tutti i componenti di Neema, ma un sacerdote straordinario, amato da tutti i suoi parrocchiani per i quali ha sempre una parola di gentilezza e di conforto. Chiunque abbia una necessità importante, sia essa spirituale o pratica, è certo che rivolgendosi a lui avrà buone possibilità di soddisfarla. Baba erik, con il suo carattere mansueto ma allo stesso tempo deciso, autorevole ma mai autoritario è diventato un punto di riferimento fondamentale per gli abitanti del villaggio, anche grazie all’esempio di rettitudine che sempre manifesta.
Baba Erik è da sempre il nostro tramite con la popolazione locale per la realizzazione dei nostri progetti. Grazie a questa non trascurabile mansione è diventato abile in fatto di contabilità, falegnameria, muratura, sebbene faccia riferimento a persone esperte nei vari settori e, soprattutto persone fidate. Cointestatario del conto corrente bancario dove inviamo i nostri contributi, preciso e corretto nel ricevere e nel pagare. La sua rendicontazione economica nei confronti dell’Associazione è ineccepibile.
Baba Erik, a Mkongo, ha sempre vissuto giornate pesanti poiché non si risparmia mai per nessuno: che ci sia da andare a trovare un ammalato o da benedire una croce in un altro villaggio; da comprare la carne per i suoi ragazzi della scuola VETA o da preparare due fidanzati per il matrimonio oppure da portare un defunto dall’obitorio dalla città al villaggio, o ancora da condurre la sua auto per un matrimonio mussulmano. Il tutto percorrendo strade polverose e fangose tra un villaggio e l’altro.
La sera si addormenta stanco sul suo piatto di ugali, la polenta di mais e, nel bel mezzo del sonno arriva sempre qualcuno a chiedere un consiglio.
Non si arrabbia mai se davanti a lui vede onestà, rettitudine e rispetto.

Il vero MISSIONARIO, è LUI! Tant’è che Don Bonifacio lo ha definito “un uomo angelico”.

Nel Gennaio di quest’anno Baba Erik è stato trasferito a Wino, un villaggio a 250 km da Mkongo. Il rapporto con lui è più forte che mai ma, almeno per il momento, siamo privi di un punto di riferimento in loco. Forse dal punto di vista di un occidentale la distanza può sembrare relativa, ma bisogna considerare che 250 km in Africa, in termini di viaggio, equivalgono a  2500 in Italia.
Vogliamo sperare che non incontreremo nessun ostacolo con il nuovo Parroco, sebbene il vero problema si presenta con la lingua considerando che Baba Erik parla italiano e noi non parliamo swahili. Siamo comunque fiduciosi perchè, anche in assenza di Baba Erik, con la gente del posto siamo sempre riusciti a comunicare. A gesti, con i sorrisi, spesso da anima ad anima in un linguaggio universale.
Ci aspetta dunque un problema da affrontare a breve recandoci sul posto per appurare la situazione e prendere accordi con il nuovo Parroco di Mkongo.
Nel frattempo auguriamo al nostro Baba Erik di essere accolto a Wino con lo stesso amore con il quale lui ha accolto noi.